I tuoi ricordi di Palazzo Milzetti: Campagna di raccolta di fotografie, memorie e testimonianze
La Direzione Regionale Musei Emilia Romagna, sede di Palazzo Milzetti Museo Nazionale dell’età Neoclassica in Romagna, a Faenza, promuove nel territorio la raccolta di materiali fotografici e di testimonianze scritte o orali, legate alla vita di palazzo Milzetti nel corso dei secoli XIX e XX secolo, al fine di ampliare la conoscenza della dimora in relazione alla comunità faentina e alla storia della città.
Palazzo Milzetti a Faenza è un importante palazzo legato in particolare alla famiglia Milzetti, che ne promosse tra fine Settecento e inizio Ottocento, il completo rinnovamento, coinvolgendo architetti e artisti del calibro di Giuseppe Pistocchi, Giovanni Antonio Antolini e Felice Giani, che fecero di questo edificio di origine cinquecentesca uno degli esempi più importanti del Neoclassicismo italiano.
La storia del palazzo non si fermò però all’inizio dell’Ottocento con la sua vendita da parte dei Milzetti, ma al contrario ebbe ancora lunga vita. Diverse furono infatti le famiglie che lo abitarono nel corso del tempo prima che venisse acquistato dallo Stato. Oltre alle famiglie proprietarie ((Papiani, Ugolini,
Rondinini, Magnaguti, Bolognesi), nelle diverse zone dell’edificio, vissero infatti diverse altre famiglie faentine che hanno ancora oggi ricordi ad esso legati.
Un caso particolare, ad esempio, ha riguardato il periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando le cantine del palazzo divennero rifugio per proteggersi dai bombardamenti e dove diverse famiglie trovarono ricovero quando abitazioni del territorio vennero distrutte. Nel palazzo trovarono istanza anche le truppe alleate neozelandesi, come testimonia una fotografia del Natale del 1944, che mostra i soldati durante una cena nel salone ottagonale.
L’obiettivo di questa iniziativa è dunque quello di raccogliere testimonianze, antecedenti al 1973, anno di acquisto dell’edificio da parte dello Stato, che rischiano di andare completamente perdute nel tempo. Il Museo si propone di raccogliere non solo fotografie famigliari o altra documentazione, ma anche epistolari, diari, memorie autobiografiche e racconti veri e propri, con l’obiettivo di sviluppare una maggiore conoscenza condivisa sulla storia del palazzo.
“La presente iniziativa – afferma Elena Rossoni direttrice del Museo - verrà proposta in collaborazione anche alle scuole del territorio. Attraverso un percorso condiviso, giovani studenti potranno relazionarsi con i propri nonni o con le storie della propria famiglia, istituendo anche un rapporto tra generazioni, che permetta di percepire il Palazzo come luogo legato alla propria realtà personale e alla città, oltre che come scrigno stupendo di un’età perduta.”
“L’approccio antropologico nei confronti della storia e dei contenuti dei nostri musei - afferma Giorgio Cozzolino, direttore della Direzione Regionale Musei Emilia Romagna – è un obiettivo importante in quanto volto al coinvolgimento delle comunità e alla raccolta di memorie condivise che non possono che rendere sempre più densa e pluridisciplinare la nostra conoscenza dei luoghi”.
Una pagina specifica del nuovo sito internet del Museo, che verrà presentato a fine marzo, ospiterà, una volta raccolti, studiati e organizzati, i materiali ricevuti. Sulla base di quanto verrà reso disponibile, potranno essere organizzati futuri studi, incontri e esposizioni.
Referenti del progetto per la Direzione Regionale Musei Emilia Romagna, saranno la direttrice di Palazzo Milzetti Elena Rossoni, la demoetnoantropologa Patrizia Cirino e la responsabile della comunicazione Giovanna Patti.
Modalità di raccolta
Tutte le persone che volessero condividere fotografie storiche (in scansione digitale), video, epistolari, diari o altra documentazione privata, o che volessero anche rilasciare testimonianze orali, che verranno opportunatamente registrate e trascritte, sono invitate a scrivere a
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0546 26493
Il nostro personale sarà a disposizione per accogliere le testimonianze, per condividere le modalità di invio ed illustrare le iniziative di valorizzazione che verranno di conseguenza messe in campo dalla Direzione Regionale Musei Emilia Romagna.
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